Sta per aprirsi un contenzioso tra Agcom e gli operatori della telefonia. L’Autorità deciderà a settembre per l’applicazione di maxi sanzioni nei confronti di Sky e degli operatori della telefonia. Questi ultimi hanno continuato a proporre per la linea fissa piani di offerte di 28 giorni, ignorando le sollecitazioni di Agcom. Lo spostamento del periodo di tariffazione da 30 a 28 giorni crea una tredicesima mensilità. Si ha quindi un deciso aumento dei costi per l’utenza.
Le tariffe, che per l’Autorità portano ad un rincaro annuale dell’8,6%, sono state proposte anche da Sky. Le sanzioni a danno degli operatori, in caso di vittoria nella vertenza, potrebbero ammontare a 2,5 milioni di euro. I piani di 28 giorni sono stati accettati da Agcom per quanto riguarda la telefonia mobile, con il monito, però, su una adeguata informativa a vantaggio dell’utenza nell’ottica di una comparazione tra le offerte. Anche questi inviti sono stati disattesi, fatta eccezione per Wind, che ha pubblicato sul proprio sito un rendiconto sulla variazione dei prezzi. L’udienza presso il Tar, richiesta dagli operatori contro una delibera Agcom del mese di marzo, si terrà nel febbraio 2018. Asstel, associazione che rappresenta i player della telefonia, sostiene che Agcom non ha il potere di disciplinare il contenuto dei rapporti tra operatori telefonici ed utenti. All’opposto per l’Autorità è necessario un intervento al fine di garantire trasparenza informativa agli utenti. In quest’ottica il mese sembra una corretta unità di misura per la fatturazione dei servizi.
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