Scoppia il “caso trivelle” tra Agcom e Regioni. Parliamo del referendum “Stop alle trivelle, si alla difesa dell’ambiente”, promosso da alcune Regioni contro l’uso delle trivelle in mare. Si terrà il 17 aprile. L’Autorità, in ossequio alla legge 28/2000, ha intimato agli enti locali di non utilizzare mezzi e loghi delle istituzioni per la campagna referendaria. Una decisione che ha generato l’indignazione dei Consigli regionali e ha trasformato la diatriba in un caso mediatico. Per il presidente del Consiglio del Veneto, Roberto Ciambetti, l’ indicazione dell’Autorità è frutto di una lettura parziale della norma, una lettura che non tiene per nulla conto della necessaria interpretazione del testo di legge e della ratio legis. Ciambetti ha già fatto capire che le Regioni si rivolgeranno al Tar. Sulla stessa lunghezza d’onda Piero Lacorazza, il suo omologo della Regione Basilicata. Quest’ultimo ha intenzione di incontrare il presidente Agcom, Angelo Cardani, prima di valutare il ricorso al tribunale amministrativo. Per Lacorazza l’Agcom sta andando oltre le proprie competenze in materia di destinazione delle risorse.
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