Le inadempienze di Poste Italiane finiscono nel mirino dell’Agcom per la mancata notifica di atti giudiziari. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha comminato una sanzione complessiva di 200.000 euro nei confronti di due uffici del quartiere Prati di Roma. Nello specifico 50.000 per la sede di Viale Mazzini e 150.000 nei confronti del Centro primario di distribuzione ubicato a Via Andreoli per aver disatteso le previsioni della legge 261/1999, relativa al servizio universale postale. Per le sanzioni l’Agcom ha applicato il principio del cumulo giuridico, in ragione di gravi e ripetute negligenze nella gestione dei servizi.
Nella delibera 161/16 Cons l’Agcom ha constatato che su alcuni atti giudiziari erano ancora allegati i relativi avvisi di ricevimento. Nella delibera 188/16 Cons le attenzioni dell’Autorità si sono focalizzate sulle magagne del Centro primario di distribuzione. Presso i locali del Centro sono stati rinvenuti circa tremila avvisi di ricevimento giacenti, non recapitati e non affrancati. I responsabili del Centro hanno dichiarato di non essere in grado di quantificare il ritardo accumulato nella lavorazione dei modelli, rispetto ai termini previsti dalla legge per l’espletamento delle operazioni (Legge 890/1982). Per l’Autorità la violazione è particolarmente grave, poiché incide sull’attività giudiziaria con effetti sul corretto esercizio del diritto di difesa. Contro la deduzioni difensive di Poste, che afferma che tali problemi si siano verificati in un solo ufficio, l’Autorità ribadisce che le medesime violazioni sono state riscontrate anche in altri centri di smistamento. Pertanto le ispezioni indicano notevoli falle nella qualità dei servizi forniti.
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