Agcom, primi tentativi di regolamentare l’Internet of Things

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L’Agcom ha avviato una consultazione pubblica avente ad oggetto modifiche al piano di numerazione nel settore delle telecomunicazioni, in relazione ai servizi machine to machine.  Parliamo dell’Internet of Things, una possibile evoluzione dell’uso della Rete in cui gli oggetti sono interconnessi grazie a molteplici tecnologie di comunicazione. Nello specifico con Machine to Machine (acronimo: M2M)  ci si riferisce a tecnologie ed applicazioni di telemetria e telematica che utilizzano le reti wireless.  L’Autorità ha deciso di aprire questa consultazione pubblica in risposta a varie istanze da parte del mercato, volte a consentire un aggiornamento del contesto normativo.

 Quali sono le principali applicazioni del M2M? Innanzitutto le auto connesse grazie a dispositivi telematici installati nei veicoli per motivi di sicurezza.  Su questa materia è già intervenuta l’Europa con il regolamento 305/2013, che dispone l’obbligo all’installazione di dispositivi automatici per la generazione tempestiva della chiamata di emergenza, in caso di collisione stradale.  Vi è poi da valutare l’installazione nelle auto di una scatola nera, che servirebbe a migliorare aspetti legati alla gestione dei veicoli. Ma forse l’innovazione più importante legata alle auto riguarda servizi di accesso ad Internet. Si pensa di utilizzare per la rete le stesse Sim installate da parte dei costruttori per applicazioni M2M e le offerte di operatori mobili locali.  C’è poi la questione dello smart metering, regolato in Italia dall’Aeegsi.  La delibera, risalente al 2006,  rende obbligatoria secondo una pianificazione temporale graduale, l’installazione in tutti i punti di prelievo in bassa tensione del territorio nazionale di misuratori elettronici con predisposizione ad essere gestiti, programmati, potenziati funzionalmente e a rendere disponibili ai soggetti aventi titolo i dati di misura rilevanti con modalità telematiche.  La consultazione pubblica si propone di cercare soluzioni per attuare la delibera Aeegsi mediante reti cellulari.  

La principale problematica posta dalla delibera è l’utilizzo di sim straniere da parte degli operatori virtuali per la fornitura di servizi M2M.  Per gli operatori virtuali non è sufficiente la stipulazione di contratti di roaming con gli operatori di rete, dal momento che questi ultimi non si riterrebbero obbligati a consentire l’accesso ai primi.  Gli MVNO si ritengono discriminati, poiché agli operatori di rete è data la possibilità di utilizzare sim estere.  Si discute, inoltre,  dell’avvio di un’attività di analisi degli strumenti atti a garantire la qualità del servizio di Smart Metering Gas.  Si propone una collaborazione Agcom-Aeegsi per sottoscrivere un accordo-quadro sul completamento delle singole coperture radiomobili. L’ultimo quesito riguarda la fornitura di servizi internet in the car unitamente alle applicazioni M2M.  L’idea è questa: un operatore di rete italiano, tramite la propria rete mobile, oltre a fornire il servizio di connettività M2M alle società produttrici di automobili, consente al cliente di fruire di servizi di accesso ad Internet con la stessa sim.  Tali servizi potrebbero essere erogati  o utilizzando risorse di numerazione attribuite a un partner estero o  numerazioni “sovranazionali”  assegnate dall’ITU4, una volta verificato che l’impiego di tale numerazione è conforme alla raccomandazione ITU E.164.

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