Alla fine della scorsa settimana si è tenuta la prima riunione del Comitato permanente per i servizi di comunicazione Machine to Machine, istituzione creata dall’Agcom per far luce sugli sviluppi dell’Internet of Things. All’incontro hanno partecipato rappresentanti di Enel, Agenzia per l’Italia Digitale, Autorità dei Trasporti e Ministero per lo Sviluppo Economico. L’Internet delle Cose è visto come un’evoluzione dell’uso della rete, che avviene tramite l’interconnessione degli oggetti. La tecnologia in uso è la Rfid, basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari etichette elettroniche, chiamate tag, e sulla capacità di queste di rispondere all’interrogazione a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili, chiamati reader (o anche interrogator). L’identificazione avviene mediante radiofrequenza. L’Internet of Things ha molteplici applicazioni in campi come la robotica, la telemetria e l’industria automobilistica. Il compito che l’Autorità si prefigge è l’adeguamento delle reti ai cambiamenti necessari per il funzionamento degli smart devices. Secondo recenti previsioni nel 2020 ci saranno 26 miliardi di oggetti connessi a livello globale. Dedicato al tema della connettività wireless sarà anche il prossimo incontro del Comitato, fissato per il 15 dicembre. Nell’occasione si parlerà dei misuratori di gas di nuova generazione. Un tema che si intreccia con quello della banda larga, dal momento che Enel ha deciso di intervenire nella posa delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo della rete.
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