L’Agcom ha approvato a maggioranza le linee guida per l’accesso all’ingrosso alle reti destinatarie di contributi pubblici. Sono i cosiddetti Cluster C e D, le aree bianche delineate dal piano del governo Renzi. Le linee guida disciplinano due modelli. Il primo, a incentivo, è basato sul co-finanziamento di reti private. Il secondo si sostanzia nell’intervento diretto dello Stato, che finanzia reti proprietarie pubbliche. In entrambi i modelli assume un ruolo fondamentale la disaggregazione dei servizi, essenziale anche per gli Orientamenti Europei del 2013.
L’Autorità ritiene che per il modello ad incentivo il livello di prezzi idoneo a realizzare la minima distorsione competitiva è rappresentato dalle tariffe approvate nelle offerte di riferimento. Tali valori consentirebbero una equa remunerazione dei capitali privati. Per il modello ad intervento diretto il Garante ha individuato criteri idonei a remunerare i costi propri del concessionario della rete.
Alla prevenzione di eventuali distorsioni nei mercati è destinato un meccanismo compensativo incentivante studiato dall’Agcom. Tale meccanismo prevede, in particolare, la possibilità di corrispondere un onere concessorio alla stazione appaltante, da questa stabilito in misura utile a garantire condizioni competitive eque e sostenibili. Gli introiti derivanti da quest’ultima componente potranno, poi, essere impiegati per effettuare ulteriori interventi sul territorio. Il fine dell’Autorità è quello di fornire il proprio contributo allo sviluppo delle reti e dei servizi a banda ultra-larga anche nelle aree a fallimento di mercato, garantendo al contempo un adeguato livello di competizione tra gli operatori di telecomunicazioni.
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