Bacchettata dell’Antitrust all’Agcom sulla nuova configurazione del servizio universale di Poste Italiane. Il Garante per la Concorrenza ritiene che il servizio Posta Prioritaria Pro non debba figurare tra gli obblighi relativi al servizio universale, dal momento che potrebbe distorcere gli equilibri concorrenziali. Non ci sarebbe, secondo l’Antitrust, una corretta analisi economica alla base dell’ampliamento delle attività ritenute idonee a garantire i servizi minimi essenziali. L’Agcm mette in luce anche le distorsioni dovute ai contributi pubblici e all’esenzione Iva, che genereranno altri vantaggi concorrenziali per Poste Italiane. L’ultima critica riguarda la natura dei servizi di Posta Prioritaria Pro, che potrebbero essere alternativamente svolti da corrieri espressi. Pertanto questi ultimi potrebbero essere chiamati in futuro a finanziare le attività di Poste Italiane attraverso il fondo di compensazione previsto dall’art.10 del d.lgs. 261/1999. L’Antitrust invita l’Agcom a svolgere le necessarie riflessioni per risolvere le problematiche sopra elencate.
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…