Fotografare le nuove tendenze relative al consumo di informazione da parte
dei cittadini, con particolare attenzione al ruolo delle piattaforme online e
all’utilizzo dei mezzi di comunicazione come fonte di informazione per le scelte
politico – elettorali: questo l’obiettivo del Rapporto pubblicato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con il quale viene analizzato
il percorso che conduce il cittadino ad acquisire effettivamente le notizie
divulgate dai mezzi di comunicazione, indagando i moderni modelli di accesso
al consumo dell’informazione.
In particolare, lo studio analizza approfonditamente le diverse fasi del
percorso informativo del cittadino – dall’accesso ai mezzi di comunicazione (il
97% della popolazione italiana accede ad almeno un mezzo nel giorno
medio), fino al consumo informativo (il 95% della popolazione di 14 anni e
più si informa su almeno un mezzo) – evidenziando, al contempo, i fattori
in grado di influire significativamente sui modelli di accesso e consumo
dell’informazione, ovvero i motivi di esclusione o marginalizzazione nelle varie
fasi del processo informativo (quali bassi livelli di istruzione e situazioni di
difficoltà economica degli individui).
Il rapporto rileva inoltre come la “dieta” informativa degli italiani sia
caratterizzata da uno spiccato fenomeno di cross-medialità, che ormai
riguarda oltre i tre quarti della popolazione italiana. La televisione si conferma
ancora come il mezzo con maggiore valenza informativa, sia per frequenza di
accesso – il 90% degli italiani lo utilizza a scopo informativo – sia per
importanza e affidabilità percepite.
La forza di Internet risulta comunque in costante ascesa: il 70% della
popolazione vi si affida per reperirvi notizie, tanto da farlo salire al secondo
posto per frequenza di accesso quando la finalità d’uso è informativa; inoltre
più di un quarto della popolazione lo reputa la fonte principale per informarsi.
Gli italiani accedono all’informazione online prevalentemente attraverso fonti
algoritmiche (soprattutto social network e motori di ricerca, ma anche portali
e aggregatori di notizie), utilizzate dal 55% della popolazione, mentre si
registra una minore fruizione delle fonti editoriali (siti web e applicazioni di
editori tradizionali e nativi digitali), utilizzate dal 39% degli individui.
Tuttavia, l’attendibilità percepita delle fonti online rimane mediamente
inferiore rispetto all’affidabilità riscontrata per quelle tradizionali. L’esame
delle caratteristiche e delle modalità di fruizione per scopi informativi delle
fonti governate da algoritmi, in particolare dei social network, mette in
evidenza luci e ombre, riconducibili principalmente alla varietà e quantità
delle fonti online, da un lato, e alla scarsa riconoscibilità dell’informazione in
rete e alla tendenza degli utenti del mezzo alla polarizzazione ideologica,
dall’altro.
Il Rapporto mostra infine come gli individui più schierati dal punto di vista
ideologico (polarizzati) ricorrano in maniera piuttosto ampia ad Internet come
mezzo di comunicazione per informarsi, secondo dinamiche che portano alla
formazione delle cd. echo chamber, ossia da individui che discutono solo
all’interno di una cerchia di persone vicine ideologicamente, ricalcando e
acuendo le problematiche di esposizione selettiva e della cosiddetta
distorsione confermativa cd. confirmation bias.
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