Dopo due anni di discussioni, l’Authority per le comunicazioni ha dato il via libera alle nuove regole per le reti di nuova generazione Ngn. E nella delibera è stato inserito formalmente l’obbligo di unbundling per Telecom. E non poteva essere altrimenti, spiega MF, visto che a chiederlo era stata la Commissione europea. Ma di fatto gli operatori alternativi non potranno avere un accesso disaggregato vero e proprio alla rete. L’obbligo dell’unbundling per Telecom, infatti, ci sarà solo «ove tecnicamente possibile», spiega la delibera. Il punto è che l’architettura di rete scelta dall’ex monopolista, il cosiddetto Gpon, non rende appunto tecnicamente possibile il servizio. Qualcosa certo potrebbe cambiare in futuro con i miglioramenti della tecnologia, ma per il momento l’unbundling è come se non ci fosse. C’è però qualcos’altro che gli assomiglia: il servizio end-to-end. Telecom sarà obbligata a portare fibra su richiesta dei concorrenti ai clienti di questi ultimi che saranno in pratica raggiunti da due cavi, quello di Telecom e quello del concorrente. Il punto più delicato della questione è il prezzo che l’operatore alternativo dovrà pagare all’ex monopolista per la “costruzione” di questo tratto di rete aggiuntiva. I concorrenti vorrebbero pagare un canone mensile un po’ come avviene con l’attuale unbundling.
Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi teme che l’intelligenza artificiale possa trasformarsi in un “pericoloso…
Oggi alle 18 in piazza Venezia a Roma Il Tirreno sarà premiato con il Digital…
Il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini conferma di essere “un grandissimo fautore dei finanziamenti pubblici” all’editoria…
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…