“Il mantra, ripetuto dai Big della Rete, secondo cui in Internet è sufficiente
l’autoregolamentazione, ha fatto il suo tempo”. È quanto ha affermato il
Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio
Martusciello, durante il suo intervento al workshop “Il pluralismo politico
istituzionale sui nuovi media; quali garanzie per il cittadino?” presso
l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa.
“Circa un terzo degli italiani considera Internet il mezzo principale per
accedere alle notizie del mondo della politica”, ha proseguito il Commissario,
aggiungendo che “è proprio grazie alla Rete che la comunicazione politica si
evolve e si arricchisce di nuovi linguaggi multimediali. Essa, da un lato
rappresenta un valore aggiunto, ma dall’altro suscita anche preoccupazione
quando l’informazione è selezionata in gran parte da fonti algoritmiche”.
“Gli algoritmi ci propongono notizie sulla base dei dati che noi stessi abbiamo
rilasciato in Rete: ricerche, like, amici, ed altre interazioni, ha proseguito
Martusciello, sottolineando come questo sia ormai uno strumento che finisce
per “vivisezionarci in modo analitico, al punto di assecondarci, offrendoci
contenuti affini alle nostre preferenze”. “Al contempo, però”, ha continuato il
Commissario – “esso rischia di limitare l’accesso a informazioni dissonanti
rispetto al nostro universo di riferimento. Il potere straordinario di questi
algoritmi raziocinanti è quello di imparare, cioè di far tesoro dei dati, che
diventano degli strumenti per conoscere e prevedere i nostri futuri
comportamenti in Rete”.
“Non voglio evocare le immagini cupe, tanto care anche alla cinematografia
di Hollywood, di un futuro distopico dominato da macchine senzienti ma”, ha
concluso Martusciello, “è necessario da parte di tutti policy maker assumersi
la responsabilità di governare questo cambiamento epocale con un unico,
comune obiettivo: minimizzarne i rischi e massimizzarne le opportunità”.
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