“I dati sono una risorsa essenziale per la crescita economica, la competitività,
l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e il progresso della società in
generale. È necessario dunque sostenere la crescita di un’area digitale su scala
europea capace di stimolare lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi basati su
questo asset strategico”. È quanto ha affermato il Commissario dell’Autorità per
le Garanzie nelle Comunicazioni Antonio Martusciello, intervenendo al convegno
“Fairness, innovazione e concorrenza nella Data Economy” promosso
dall’Università Europea di Roma nell’ambito della Jean Monnet Chair in EU
Innovation Policy.
“Per una concreta realizzazione di questo obiettivo”, ha proseguito Martusciello,
“se da un lato è indispensabile attuare misure per migliorare le condizioni dei
settori ad alta densità di dati e renderne quindi più efficiente l’utilizzo, dall’altro
occorre rafforzare le regole sulla protezione dei dati, sulla concorrenza e sulla
protezione dei consumatori”.
L’Agcom, ha spiegato il Commissario, mostra una grande sensibilità “verso gli
aspetti inerenti la trasparenza, sia nell’ambito dei mercati on line, con la
previsione di ulteriori obblighi informativi a tutela del consumatore, che in quello
dei risultati di ricerca on line, con misure che chiariscano quando il placement
dipenda da un rapporto commerciale con la piattaforma utilizzata o meno”.
“Non si tratta di un impegno statico, di mera applicazione delle norme, quanto
invece di seguire costantemente i processi tecnologici e di valutarne le relative
conseguenze”. Un’azione complessa, “resa ancor più difficile dalla circostanza
che si opera in un contesto nuovo con dinamiche di mercato differenti da quelle
tradizionalmente conosciute”, ha rimarcato il Martusciello.
A fronte di cambiamenti tecnologici sempre più rapidi, anche i tradizionali
strumenti di analisi sembrano vacillare e, secondo il Commissario, è importante
domandarsi se lo sviluppo dell’economia digitale ci richiede di superare gli schemi
tradizionali. “Seppur non sia possibile applicare vecchi strumenti a nuovi
problemi, l’innovazione non può però comportare automaticamente il
superamento dei principi e dei valori posti alla base delle tutele sinora garantite.
Si tratta quindi di reinterpretare questi principi nel nuovo scenario”, ha concluso
Martusciello.
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