Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deciso – secondo quanto si apprende da ambienti dell’Agcom – di proporre ricorso al Consiglio di Stato nei confronti della sentenza con la quale il Tar del Lazio ha disposto l’annullamento della delibera che ha comminato ad Antonio Angelucci una sanzione per l’omessa comunicazione dell’acquisizione del controllo sulle imprese editrici Editoriale Libero s.r.l. e Edizioni Riformiste Società Cooperativa. Nel procedimento, avviato sulla base di ispezioni del Nucleo Speciale della Guardia di Finanza presso l’Autorità, il TAR ha, tra l’altro, ritenuto violato l’esercizio del diritto di difesa, osservando che questo non si esaurisce nella nomina di un difensore e nella presentazione di memorie difensive. Al riguardo gli uffici dell’Autorità fanno rilevare che ci sono state 11 apposite audizioni nel corso delle quali le imprese editrici interessate nonché gli Angelucci e la Fondazione San Raffaele, direttamente ed attraverso i propri legali, hanno avuto modo di esporre ampiamente e ripetutamente le proprie posizioni, replicando anche alle considerazioni avverse, oltre a depositare memorie e documentazione che hanno alimentato un ponderoso fascicolo di migliaia di pagine. Circa un quarto degli oltre cento documenti che compongono il fascicolo – si apprende dagli stessi ambienti – sono stati prodotti direttamente dalle difese delle parti nel corso del procedimento. L’audizione diretta da parte del Consiglio dell’Autorità – rilevano ancora gli uffici – non è prevista dalle norme regolamentari che valgono al riguardo e che hanno sempre trovato conforme applicazione. (Ansa)