L’Agcom guidata da Corrado Calabrò ha respinto all’unanimità la richiesta di H3g di commutare le sue frequenze in tecnologia Dvb-H, e quindi valide per l’ormai obsoleto tivufonino, in frequenze Dvb-T e dunque utilizzabili dai grandi network per trasmissioni televisive.
La decisione dell’authority, spiega MF, è stata presa in punta di diritto e forse l’azienda di Vincenzo Novari se l’aspettava, dal momento che manca un saldo riferimento giuridico per autorizzare una campagna di commutazione dei MegaHertz sul digitale terrestre.
Allo stato attuale della legge in materia, la destinazione dei multiplex non può esser cambiata proprio perché è in corso un procedimento di assegnazione di frequenze aggiuntive. Alcuni sostengono che questo ostacolo potrà essere rimosso solo con una nuova norma, che potrebbe puntare a due obiettivi: rivedere le procedure per il beauty contest e consentire allo stesso tempo a chi ha frequenze con tecnologia Dvb-H di commutarle in televisive. In quest’ultimo caso si risolverebbe anche il problema politico su cui parte della maggioranza che sostiene il governo Monti e tutta l’opposizione stanno concentrando le obiezioni, ovvero lo stop all’assegnazione gratuita dei sei multiplex come stabilito da un ordine del giorno approvato dal governo alla Camera e fatto proprio dal ministro dello Sviluppo, Corrado Passera.