L’Agcom chiede a Youtube e X di bloccare un “documentario” di Russia Today sul Donbass. L’autorità garante per le comunicazioni ha inviato alle piattaforme la richiesta di rimozione del contenuto pubblicato dalla testata riconducibile al governo di Mosca perché, come ha riferito la stessa Agcom, “il video che utilizza il format di un documentario giornalistico, propone una ricostruzione di quanto accaduto in Donbass negli ultimi 10 anni senza alcuna disamina o riproposizione di posizione diverse, descrivendo la popolazione ucraina come composta da feroci nazisti che vogliono sterminare il loro stesso popolo con la complicità di Nato, Usa e Unione Europea, indicati come i veri mandanti delle stragi e autori del colpo di stato del 2014”.
La vicenda è importante per almeno due ordini di motivi. Il primo riguarda il capitolo fake news e propaganda russa. Il secondo, invece, la liceità delle pubblicazioni e la libertà di opinione rispetto alle possibilità di ban da parte delle major digitali. Temi che appaiono molto più interconnessi tra loro di quanto si possa immaginare. Agcom difatti afferma: “I contenuti del ’documentario assumono un carattere politico di incitamento all’odio razziale in violazione della dignità umana e appaiono riconducibili ad una forma di propaganda russa con un chiaro intento di diffondere notizie distorte e generare disinformazione, volte a orientare l’opinione pubblica screditando i paesi occidentali e le istituzioni europee. La diffusione di tale contenuto appariva tanto più grave in considerazione dell’imminenza del voto per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024 e del rischio di una interferenza sulla formazione del consenso dei cittadini attraverso una rappresentazione non corretta dei fatti di cronaca. Ciò ha reso urgente un intervento a tutela dei cittadini utenti”.
L’autorità ha fatto sapere che sia Youtube che X, prima l’una e solo poi l’altra, hanno ottemperato alla richiesta avanzata dall’Agcom sul “documentario” di Russa Today sul Donbass.
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