I primi casi
In attesa dell’udienza del 25 giugno presso il Tar del Lazio , nella quale saranno discussi i ricorsi presentati dalle associazioni dei consumatori, parte la missione dell’Agcom contro i grandi siti pirata. Un caso c’è già stato, ma si è concluso senza colpo ferire. L’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti ha lamentato la presenza di una foto protetta da copyright sul sito www.km-zero.eu. Il gestore del dominio ha cancellato l’immagine, consentendo perciò all’Autorità di archiviare il procedimento. La vicenda evidenzia la contraddittorietà di alcune disposizioni del regolamento. L’obiettivo dichiarato è la pirateria massiva, ma l’Autorità non avrebbe esitato a colpire un sito dedicato alle bellezze turistiche della Puglia. Insomma, sembra esserci una divergenza tra azioni e intenti.
I motivi delle istanze
Le istanze contro Cineblog sono di tutt’altra portata. Non fosse altro perché danno al Garante la possibilità di applicare il procedimento abbreviato, ancor meno garantistico di quello ordinario. In questo caso l’Autorità applica uno dei presupposti più contestati, la provenienza dell’istanza da parte delle associazioni di settore. Stona poiché è un requisito soggettivo, che viene inserito accanto ad elementi oggettivi. A motivare il rito abbreviato sono anche la significativa quantità delle opere digitali in violazione del copyright e i tempi di immissione sul mercato delle stesse. Infatti molte pellicole oggetto dell’istanza della FAPAV sono ancora in programmazione nei cinema. Ma giova ricordare che basta ancora meno per violare il diritto d’autore. L’incoraggiamento, anche indiretto, alla fruizione di opere digitali coperte da copyright è sufficiente per far scattare la tagliola del rito abbreviato.
La questione dei server
Poiché dalle indagini effettuate il server su cui è ubicato Cineblog risulta essere fornito da una società olandese, l’Agcom può applicare le misure più drastiche come l’inabilitazione del sito. Ciò avviene nella pratica con un ordine rivolto agli Internet Providers, che assumono così la controversa funzione di “sceriffi della rete”. La ratio della disposizione è l’ingente presenza di siti pirata ubicati su server stranieri. In base ad una valutazione statistica l’Autorità applica due pesi e due misure, dal momento che per siti ubicati su server italiani la punizione più severa è la disabilitazione all’accesso delle suddette opere digitali.
I poteri dell’Autorità
Ma il problema più grave è sempre quello relativo alla legittimazione delle azioni del Garante. L’Agcom ha avviato il procedimento senza mandare una notifica ai gestori del sito. In più i titolari del dominio hanno solo tre giorni per presentare le loro difese. Insomma, è una procedura che, come si temeva, lascia poco spazio al contraddittorio. In più si rischia un conflitto di poteri, poiché Cineblog è stato già messo sotto sequestro dalla magistratura. Le misure dei giudici sono facilmente eludibili dagli utenti. L’Agcom si sentirà in diritto di adottare soluzioni più rigide? Il termine ultimo è fissato al 5 maggio: se entro quella data il sito non avrà acconsentito alle richieste dell’Autorità, sarà quest’ultima a ordinarne l’inabilitazione attraverso l’azione degli ISP.
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