Agcom: Cardani, per efficace tutela copyright necessario aumentare consapevolezza degli utenti e coinvolgimento intermediari

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Diritto del web

“Abbiamo bisogno di aumentare il livello di consapevolezza per gli utenti. La
protezione della proprietà intellettuale dovrebbe essere parte di un nuovo
programma educativo per gli studenti allo scopo di insegnare l’opportunità e le
minacce dell’ambiente digitale”. Lo ha detto il Presidente dell’Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni, Angelo Marcello Cardani intervenendo a Mosca
ad una conferenza sulla tutela del copyright organizzato dal Federal Service for
Intellectual Property della Federazione russa.
Cardani ha ricordato come l’intervento di Agcom in materia di protezione del
copyright sia duplice e tenga “in uguale considerazione sia le attività educative
che informative rivolte al pubblico per l’uso di contenuti legali e procedimenti di
esecuzione in caso di violazioni”. Inoltre, ha ricordato, “la natura della procedura
dell’Autorità non sostituisce il procedimento giudiziario, essendo alternativa ad
esso, ma viene sospesa in caso di ricorso presentato da una delle parti al
giudice”. E questo perché, così come tutte le decisioni di Agcom, anche le
disposizioni in materia di copyright possono essere impugnati dinanzi al
Tribunale amministrativo.
Secondo Cardani è necessario coinvolgere nel processo tutti gli attori attivi sul
web: “per bloccare la violazione del copyright, abbiamo certamente bisogno della
collaborazione degli Internet Service Providers, ma anche dei motori di ricerca,
degli intermediari di pagamento, delle agenzie pubblicitarie e dei server DNS
alternativi”. In questo senso alcune procedure a livello internazionale sono state
già avviate, ha concluso il Presidente dell’Agcom: “in sede WIPO – World
Intellectual Property Organization – si sta ad esempio costituendo un database
dove sono elencati i siti web bloccati da tutti i singoli Paesi, sia a seguito di
interventi di natura amministrativa, sia giudiziaria, che potrebbe costituire un utile
strumento per gli intermediari di pubblicità o finanziari, ma anche per i motori di
ricerca”.

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