Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deliberato un forte richiamo a tutte le emittenti radiotelevisive ad assicurare il più rigoroso rispetto, nell’ambito dei programmi di informazione e di intrattenimento, dei principi
fondamentali quali il rispetto della dignità umana e la non discriminazione e a prevenire forme dirette o indirette di incitamento all’odio, basato su etnia, sesso, religione o
nazionalità. Questi principi – già oggetto dell’atto di indirizzo Delibera n. 424/16/CONS (atto di indirizzo sul rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione nei programmi di informazione, di approfondimento informativo e di intrattenimento) – assumono particolare rilievo alla luce di recenti allarmanti fatti di cronaca che mostrano come sia reale e concreto il rischio che i discorsi d’odio possano tradursi in efferati atti criminali e che possano alimentare un clima di paura o allarme sociale e per questa via contribuire alla divisione e alla discriminazione.
In tale contesto, l’Autorità, pur riconoscendo la libertà editoriale delle emittenti, ritiene preoccupanti particolari scelte di narrazione e di diffusione di immagini su argomenti di cronaca criminale nelle quali si ripropongono letture semplicistiche e stereotipate di fenomeni complessi quali l’immigrazione e l’integrazione, travisando la veritiera e oggettiva rappresentazione dei fatti stessi, isolatamente considerati.
L’Autorità richiama, quindi, i fornitori di servizi media audiovisivi ad uniformarsi a criteri di verità, rispettando la dignità umana ed evitando contenuti che possano contribuire all’incitamento o all’incoraggiamento all’odio e alla discriminazione. Le emittenti, specie in questo periodo di campagna elettorale, devono adottare l’opportuna cautela e
devono valutare, nella predisposizione delle forme e l’ordine degli interventi, i possibili rischi di incorrere nel mancato rispetto di principi costituzionali fondamentali, impegnandosi a porre in essere ogni azione intesa ad evitare situazioni suscettibili di degenerazione, mirando al contempo a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno dell’hate speech, contrastando fenomeni di razzismo e di discriminazione nelle loro espressioni mediatiche.