In previsione del pagamento dell’acconto del contributo 2020 che ai sensi dell’articolo 11 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 dovrebbe avvenire entro il prossimo 31 maggio provvediamo a fare una ricognizione della situazione.
Le proroghe introdotte dall’articolo 7 bis del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, non hanno ad oggetto né il requisito della regolarità contributiva, da avere al momento delle liquidazioni delle somme, né l’obbligo di verifica da parte del Dipartimento circa la presenza di cartelle esattoriali scadute.
Ricordiamo, infatti, che in presenza di una situazione di debiti previdenziali alla data di verifica della posizione presso gli enti viene sospesa l’erogazione del contributo, mentre in presenza di cartelle esattoriali notificate e scadute, l’eventuale contributo spettante viene trattenuto nei limiti dell’importo dovuto ad Equitalia, a prescindere dalla natura della pretesa erariale.
Le modiche introdotte dalla recente normativa, per le quali rimandiamo alla nostra circolare n. 2 del 2021 riguardano, infatti, l’entità del contributo con la clausola di salvaguardia che prevede che non può essere inferiore a quello erogato per il 2019, il rapporto tra diffuso e venduto e l’attestazione dei pagamenti che possono, come l’anno scorso, essere postergati entro sessanta giorni dalla data di incasso del saldo.
Pertanto, invitiamo le imprese a verificare la correntezza contributiva verso tutti gli enti previdenziali presso i quali hanno posizioni aperte e l’eventuale presenza di cartelle esattoriali scadute.
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