Addio al canone Bbc, il governo inglese studia la riforma per superare il modello di finanziamento che da quasi un secolo reggeva le sorti della rete televisiva. L’esecutivo tory guidato da Boris Johnson, per la prima volta in vent’anni, ha intenzione di procedere a una riforma del settore e ha inserito, all’interno di un libro bianco, l’ipotesi di cancellare il canone televisivo. Per il ministro della Cultura Nadine Dorries, siamo all’alba di una nuova “età dell’oro” della televisione britannica. Grazie a una riforma che punta a portare la Bbc e la tv inglese a competere coi colossi dello streaming, su tutti Netflix e Amazon.
Attualmente, il canone della Bbc è stato quantificato in una somma di 159 sterline, pari a poco meno di 189 euro. Eppure la rete televisiva, forse proprio a causa del canone, ha trovato pochi inglesi disponibili a pagare servizi offerti dal broadcast. Dunque, per il governo inglese, è giunta l’ora di studiare una riforma per mettere la rete nelle condizioni di poter competere sul mercato con i giganti dello streaming che, comunque, nelle ultime rilevazioni fanno registrare delle flessioni pericolose. Che, come ha dimostrato il caso Netflix, svelano la debolezza delle pur ferocissime “tigri digitali”.
Della svolta si era già parlato a gennaio scorso, come riporta Europa Today. Quando era stata proprio Dorries a tuonare su Twitter, annunciando la svolta. “Finiti i giorni degli anziani minacciati con la detenzione e degli ufficiali giudiziari alla porta. È ora di discutere e dibattere sui nuovi modi per supportare, finanziare e vendere ottimi contenuti britannici”. L’annuncio aveva scatenato furibonde polemiche politiche. Suffragate anche dalle cifre. Dal pagamento del canone, infatti, arrivano alla Bbc ben 3,5 miliardi di sterline. A fronte di un miliardo e mezzo garantito dalle altre entrate commerciali.
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