Franco Di Mare “deve avere giustizia”: la moglie del giornalista, Giulia Berdini, insieme alla figlia adottiva Stella, hanno dichiarato, in un’intervista a Repubblica, che “continuare la battaglia che ha intrapreso papà perché la sua malattia sia riconosciuta come professionale mi sembra il minimo che si possa fare per onorarlo”. Di Mare, giornalista tv, una vita da inviato di guerra a Sarajevo e nell’ex Jugoslavia, poi volto notissimo del piccolo schermo. Se n’è andato a 68 anni, qualche giorno fa. Era malato. Aveva contratto un mesotelioma, una forma rara e aggressiva di tumore.
La sua scomparsa è stata salutata con cordoglio dalle istituzioni, dai colleghi. Che ieri si sono incontrati alla Chiesa degli Artisti a Roma per i suoi funerali. Intanto, messaggi di lutto e vicinanza sono giunti da ogni parte. A cominciare dalla Rai. Con l’Usigrai che, in una nota, ha espresso la volontà di lottare: “La morte di Franco di Mare è solo l’epilogo, da lui stesso annunciato, di una storia che addolora e colpisce tutte e tutti noi”. E ancora: “La malattia resa nota da Di Mare con una intervista non è solo una questione personale e il suo riferimento a un possibile collegamento con l’attività professionale svolta per conto della Rai, deve servire da monito per rafforzare le misure sulla salute e la sicurezza sul posto di lavoro”. Il collegamento è lapalissiano: “In oltre 30 anni di carriera in Rai come inviato Franco di Mare ha raccontato numerosi conflitti, dalla Bosnia al Kosovo, fino alla guerra in Iraq e in Afghanistan, incarnando in pieno la missione del servizio pubblico di illuminare le periferie del mondo. Ai famigliari di Franco Di Mare il pensiero commosso e le condoglianze di tutte le colleghe e i colleghi dell’Usigrai”.
Anche il mondo delle comunità ebraiche s’è voluto stringere attorno alla famiglia di Franco Di Mare. La presidente Ucei Noemi Di Segni, in una nota, “si stringono nell’abbraccio alla famiglia e ai colleghi di Franco Di Mare nel profondo cordoglio per la sua dolorosissima e prematura scomparsa. Giornalista esemplare per competenza e sensibilità specialmente sui temi a noi più vicini e anche in questi mesi ultimi, accanto a noi per narrare con lucidità vicende e fatti, a difendere idee di inclusione e vera democrazia – sottolinea Di Segni a nota – Auspichiamo che sia raccolto il suo esempio e testimone. Sia il suo ricordo di benedizione”.