L’azienda sanitaria della Basilicata cerca un addetto stampa laureato. Ma è polemica. Perché l’Assostampa ribadisce che quello della laurea non è titolo esclusivo, come richiamato nel bando dell’ente, e che è disposta a sostenere tutti i giornalisti che si sentiranno discriminati nel partecipare al concorso.
In una nota la posizione dei giornalisti: “II richiami normativi contenuti nel bando – spiega in una nota l’Assostampa – non appaiono in linea col primo requisito specifico di ammissione, in quanto le richiamate norme di legge non prevedono espressamente la laurea tra i requisiti per lo svolgimento della professione giornalistica”.
Ma non basta: “Il bando potrà mantenere la laurea tra gli elementi di valutazione curriculare ai fini del punteggio finale, ma senza riservare ad essa il rango di ‘requisito necessario per la partecipazione’ alla procedura di selezione, in assenza della quale i colleghi – comunque regolarmente iscritti all’Ordine dei giornalisti e quindi abilitati a norma di legge ad esercitare la professione – verrebbero privati del loro interesse legittimo di partecipazione alla selezione”. Dunque l’annuncio: “L’Associazione della Stampa della Basilicata, che da subito si è dichiarata disponibile ad una fattiva e proficua interlocuzione, non esiterà a schierarsi, in tutte le sedi, al fianco dei colleghi eventualmente privati del diritto di partecipazione alla selezione pubblica”.
Marina Pisacane
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