Neelie Kroes mette una pietra tombale su ACTA. Dopo aver incassato il no del Garante europeo per la privacy, il trattato anti-contraffazione è stato bocciato anche dal Commissario UE per l’Agenda Digitale. In precedenza socialisti e democratici, e in seguito anche i liberali, avevano detto che avrebbero votato contro ACTA.
«Non preoccupatevi più dell’ACTA», queste la parole con cui la Kroes ha congedato la convenzione durante la conferenza “The European public on the net”. La nuova posizione del Commissario è influenzata dalle numerose proteste che negli ultimi mesi hanno costretto alcuni Stati a rinunciare all’adesione al trattato. Polacchi, tedeschi, bulgari hanno inveito contro la segretezza che ha caratterizzato i lavori preparatori di ACTA. La Kroes, anche se continua a sostenere che c’è bisogno di una tutela del diritto d’autore online, ammette che forse il mondo può fare a meno di leggi come ACTA e l’americana SOPA. Le sue parole condannano il trattato alla bocciatura del Parlamento Europeo, che dovrà discuterlo in estate. Non è ancora chiaro se l’accordo sarà posto al giudizio di legittimità della Corte di Giustizia. I parlamentari avevano votato contro il rinvio alla Corte, ma la Commissione Commercio aveva manifestato l’intenzione di andare avanti comunque con la procedura.
Ricordiamo che il trattato ACTA era stato firmato in origine da 22 dei 27 Stati dell’UE e da altre nazioni influenti come USA, Australia e Giappone. L’accordo ha ad oggetto la lotta alla contraffazione di beni materiali (per esempio, medicine) ed immateriali. Ma sono state le disposizioni sul diritto d’autore online a scatenare il dibattito in tutta Europa. Non a caso, molti fautori di ACTA hanno proposto in seguito di trattare a parte la materia del copyright online.
Una separazione che potrebbe ancora avvenire, dato che la Kroes non ha parlato di un “trattato morto e sepolto”, ma di una “nuova realtà politica”.