Google scende in campo per la difesa della privacy.
È in arrivo Flace Burring, uno strumento messo a disposizione dal noto motore di ricerca per dare la possibilità di oscurare i volti delle persone che appaiono nei video caricati su Youtube.
I destinatari dell’oscuramento saranno con buona ragione principalmente i soggetti minorenni, tra cui soprattutto i bambini ed anche i soggetti di rilevanza politica.
L’anonimato è garantito grazie all’applicazione “Video Enhancements Tool” che restituirà il volto coperto dall’effetto pixel.
Ovviamente il sistema è ancora in fase di rodaggio e per il momento quando si applica la funzione, in automatico viene estesa a tutti i volti presenti nel video, senza la possibilità di effettuare distinzioni.
Si tratta ad ogni modo di un altro grande passo in avanti verso la difesa della privacy in rete, come affermato in una nota da Amanda Conway, Policy Associate di YouTube: ” YouTube è entusiasta di essere tra i primi a sfruttare quest’applicazione, se si desidera condividere filmati sensibili, senza trasmettere i volti dei bambini o contenuti di protesta senza esporre i volti degli attivisti coinvolti, la nostra tecnologia viene in aiuto per garantire l’anonimato visuale per i video su YouTube”.
Il valore di questa forma di controllo accresce maggiormente, se solo si considera l’enorme portata informativa del canale di Youtube, lo dimostra un recente studio del Pew Research Center per il progetto Excellence in Journalism che ha provato che YouTube è diventata un’importante fonte di videonews, canale di promulgazione soprattutto per gli eventi globali come lo Tsunami in Giappone, la morte di Osama Bin Laden o la Primavera araba.
L’obiettivo è quello di continuare a fare informazione ma soprattutto in modo sempre più consapevole e controllato, in cui l’utente è ancora una volta padrone dei contenuti diffusi in rete.
È questa la strada che il web sta percorrendo, perché mettere dei paletti per arginare il flusso incontenibile del web, non vuol dire privarlo della sua impostazione democratica, ma al contrario implementa il suo valore di arena virtuale del dibattito pubblico.
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