Lega e Pdl sono in “assoluta sintonia sui concreti problemi del paese”, lo rileva un comunicato diffuso dopo il vertice che si è tenuto ieri, ad Arcore. La maggioranza farà di tutto per evitare la crisi e “proseguire con l’azione riformatrice per realizzare il programma di governo”. E se proprio si deve aprire una crisi, che avvenga non prima di Natale: è l’augurio di Bossi che punta all’approvazione dei provvedimenti attuativi del federalismo che potrebbero arrivare entro l’arco di due mesi. Difficile prevedere se l’auspicio del Carroccio possa realizzarsi, dal momento che alcune indiscrezioni indicano che già dopodomani Fli ritirerà la propria delegazione dal governo in attesa poi di decretare la fine dell’esecutivo al primo appuntamento parlamentare di una certa importanza.
Nonostante questo clima incerto sembra che Fli, Pdl e Lega siano intenzionati ad approvare rapidamente la legge finanziaria. Ieri una raccomandazione in questo senso è venuta dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. Si legge in un comunicato del Quirinale: ”Il presidente della Repubblica presta soprattutto attenzione alle scadenza di impegni inderogabili per il paese. In particolare, ha verificato le previsioni relative alla approvazione in Parlamento della legge di stabilità e della legge di bilancio”.
Oggi, alle 13,30, Giulio Tremonti incontra a Montecitorio i capigruppo di Pdl, Lega, Fli e Mpa della commissione Bilancio per fare il punto sulla legge di stabilità e di bilancio. Il ministro dell’Economia sta infatti lavorando alla messa a punto del tradizionale emendamento ”milleproroghe”. ”Dobbiamo evitare di portare lo scontro politico su una materia così delicata come la manovra economica. Se ci sarà la ragionevolezza che io immagino abbia il ministro dell’Economia, ci saranno le condizioni per evitarlo. Intanto dobbiamo scriverla”, ribadisce Italo Bocchino, capogruppo finiano alla Camera, che fa capire che la trattativa sui contenuti non è conclusa.
Intanto, dall’opposizione Antonio Di Pietro insiste nel suo pressing sul Pd per presentare congiuntamente una mozione di sfiducia nei confronti del governo. “E’ venuto il momento che il Pd si faccia promotore di una mozione di sfiducia, avendo i numeri parlamentari per farlo, per stanare Fini e non Berlusconi”, dice il leader dell’Idv. Il segretario Pier Luigi Bersani ha convocato per domani il Coordinamento del Pd, l’organismo ristretto di cui fanno parte tutti i big del partito, per fare il punto sulla situazione politica e decidere collettivamente le prossime mosse da mettere in campo.
Federica Liucci