Niente più acquisti tax-free su Amazon in California: dopo anni di trattative, la società ha raggiunto un accordo con il Golden State nel 2011 che prevedeva, dopo un anno, l’entrata in vigore delle imposte sulle vendite anche per il più grande centro commerciale online del mondo. Per gli appassionati le ultime ventiquattro ore senza imposte rappresentano l’occasione di lanciarsi negli acquisti, prima di vedere i prezzi salire. E in molti – riportano i media statunitensi – ne stanno addirittura approfittando per comprare, con largo anticipo, i regali di Natale. I legislatori da tempo si lamentavano che Amazon privava il Golden State di milioni di dollari non facendo pagare le tasse sugli acquisti, mentre l’azienda sosteneva che secondo una sentenza della Corte Suprema del 1992 non sussisteva nessun obbligo in tal senso, non avendo una presenza fisica nello Stato. Tuttavia, dopo aver trovato un accordo con il governo sul fronte fiscale, anche Amazon ne trarrà i suoi benefici, aprendo due magazzini vicino a Los Angeles e San Francisco per ridurre i tempi di consegna, e in molti casi consentirà ai clienti di ricevere gli oggetti lo stesso giorno dell’ordinazione. Si tratta di una politica che la società sta mettendo in pratica in tutto il Paese: oggi Amazon fa pagare le tasse sugli acquisti in sette Stati americani, a cui a breve se ne aggiungeranno altri sei.