Prima, colmare il gap digitale. E poi, puntare su Internet super veloce nelle regioni del Sud, che così potranno fare da volano. Ecco lo scopo dei bandi che il ministero per lo Sviluppo, in collaborazione con quello della Coesione territoriale, ha annunciato ieri e che pubblicherà entro marzo: «Un investimento di oltre 900 milioni di euro che dovrebbe generare 5.000 posti nuovi di lavoro e portare un incremento del Pil pari a circa 1,3 miliardi», sottolinea Corrado Passera. n primo passo, dunque, è dare l’accesso a Internet a 2,8 milioni di cittadini sparsi in 3.600 località di tutta Italia: è ciò che serve per completare il piano nazionale banda larga. Nato nel 2008 per raggiungere gli (allora) 8 milioni di cittadini esclusi dal servizio, il piano finora ha portato Internet di base a 4 milioni di cittadini, cui se ne aggiungeranno 1,2 milioni non appena saranno ultimati i lavo ri per le infrastrutture già iniziati. Ora si vuole colmare definitivamente il digita! divide, la lacuna digitale che in base agli ultimi dati (dicembre 2012) è ancora vastissima in alcune regioni: a fronte di un 4,4% degli italiani che non può contare su 5.000 i posti di lavoro che dovrebbero creare i bandì per colmare il «digital divide» sul territorio italiano una rete internet che viaggi a una velocità superiore o pari a 2 mega, in Molise oltre il 20% non è coperto né dal mobile né dal fisso. Rimettere tutti in pari richiederà «un anno, un anno e mezzo di lavori» e costerà 353 milioni di euro, una cura già disponibile grazie ai fondi di azione e coesione messi a disposizione dal ministro Fabrizio Barca, le risorse del decreto crescita e i contributi delle Regioni. Di questi 353 milioni, 121 saranno utilizzati direttamente dal ministero, gli altri 232 invece saranno usati per gare aperte agli operatori telefonici, che dovranno integrare con un contributo pari al 30% dell’importo. In primavera sarà infatti pubblicato anche un ulteriore bando per la cosiddetta banda ultralarga: stiamo parlando di Internet super veloce, ad almeno 30 mbps, che sarà realizzato entro il 2015 in 179 comuni nelle 5 regioni del Sud d’Italia, migliorando la vita di 4 milioni di cittadini. In questo caso 383 milioni saranno di fondi pubblici, a cui andrà aggiunto il contributo dei privati (almeno del 30%), per un totale di 547 milioni, n traguardo? E fissato per il 2015.
Giannandrea Contieri
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