Se il dubbio dei consumatori è che con questa mossa possa risentirne l’affidabilità della guida, l’azienda la vede esattamente all’opposto. “Questi cambiamenti – scrive in una nota – renderanno Lonely Planet ben posizionata per un successo continuo e per investire nel futuro in linea con la nostra eredità di 40 anni”.
Le guide Lonely Planet sono state acquistate a marzo dal gruppo statunitense NC2 Media, per un totale di 51,5 milioni di sterline. I fondatori, Tony e Maureen Wheeler, avevano speso nel 2007 ben 80 milioni in più. Le difficoltà si spiegherebbero tenendo conto tanto della crisi del mercato turistico quanto del ricorso sempre più frequente dei viaggiatori all’on line.
(www.ilgiornale.it)
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