“La sottoscrizione di un contratto giornalistico fra Uspi e Cisal è un’operazione avventurista e priva di qualsiasi efficacia concreta per i giornalisti che operano nel settore online, dei periodici e no profit”. Così la Fnsi ha commentato l’accordo stilato tra Uspi e Cisal. Una reazione furibonda, ai limiti dello scomposto, in cui la federazione nazionale della stampa italiana “scomunica” l’accordo dicendosi pronta a una battaglia totale.
“Tale accordo, che rafforza il giudizio della Fnsi sull’inaffidabilità dell’Uspi come interlocutore, avrà l’unico effetto di produrre un danno sul piano previdenziale e assistenziale ai giornalisti, ma anche alle stesse aziende, che subiranno un aumento di costi”, si legge in una nota al vetriolo.
Quindi la “promessa” di un impegno “distruttivo”: “È un’operazione che la Fnsi denuncerà in ogni sede, a cominciare da quella governativa, provvedendo all’immediata revoca del patto di alleanza approvato, a norma di Statuto, dal Consiglio nazionale su proposta dell’allora segretario generale aggiunto Carlo Parisi”.
E infine la “scomunica”: “La Fnsi considera impraticabile qualsiasi ipotesi di ulteriore interlocuzione con l’Uspi e continuerà a lavorare con le altre associazioni datoriali del settore per assicurare ai colleghi coinvolti nella cessazione del contratto Fnsi-Uspi trattamenti economici e normativi che ne valorizzino dignità e professionalità”.
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