La sentenza definitiva sul ricorso presentato alla Corte di Strasburgo dall’emittente Centro Europa 7 contro l’Italia sarà resa pubblica il prossimo sette giugno. Lo ha reso noto oggi la stessa Corte. Francesco Di Stefano (foto), proprietario dell’emittente, ha chiesto ai giudici europei di riconoscergli un indennizzo pari a due miliardi di euro per non aver potuto trasmettere per anni nonostante avesse delle frequenze assegnate.
La questione è passata prima davanti al Consiglio di Stato. Il 16 Dicembre 2008, si è tenuta l’udienza davanti in cui le parti hanno presentato le loro valutazioni: da una parte i legali di Europa7, rappresentati da Ottavio Grandinetti e Alessandro Pace, che hanno ribadito l’insufficienza tecnica delle frequenze assegnate dal Ministero e il risarcimento. Dall’altra parte l’Avvocatura dello stato nominata dal governo, rappresentata da Maurizio di Carlo, che ha sostenuto che il ricorso è inammissibile. La sentenza depositata, se da una parte sembra accogliere le ragioni dell’emittente, riconoscendo, in modo formale, la lesione dei diritti e condannando lo Stato italiano al pagamento di una multa, dall’altro lato riconosce un risarcimento, per la mancata assegnazione delle frequenze, di soli un milione e 41 mila euro, a fronte dei 3,5 miliardi di euro chiesti da Di Stefano.
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