Il governo è deciso a mettere mano alla materia delle professioni, lo assicura il sottosegretario all’economia Luigi Casero. Nella bozza scritta da Tremonti e «scomparsa» dalla manovra il 30 giugno scorso, alcune categorie restavano fuori dalla riforma. Ora architetti, notai, ingegneri, farmacisti e autotrasportatori non rimarranno più indenni. Confermati i punti qualificanti del provvedimento: il divieto delle tariffe fisse o minime, l’abolizione dell’esame di Stato per avvocati e commercialisti e l’abilitazione a svolgere libera attività. Tutte misure destinate a una nuova levata di scudi da parte degli ordini professionali.
Casero ha confermato che si procederà con una bozza di legge delega, esaminata in sede di preconsiglio, che impegna il governo a varare entro un anno i decreti attuativi e in una versione più radicale di quella apparecchiata da Tremonti che punta ad aprire ogni mercato professionale alla competizione diretta e alla selezione del mercato.
«Chiederemo un aiuto anche all’Europa perché è ai modelli più avanzati e meno corporativi che dobbiamo guardare», sostiene Casero annunciando una «alta commissione» formata ma membri italiani ed esperti dell’Ocse e dell’Unione europea. L’opposizione, per bocca del padre di tutte le guerre di liberalizzazione Bersani, si dice pronta a collaborare «purché le riforme siano vere». (Italia Oggi)