Sono una vera e propria doccia fredda per il Ministro Paolo Romani le dichiarazioni di Ossama Bessada, amministratore delegato della Wind. Mentre, infatti, il Ministro sta facendo di tutto per “accelerare” l’iter che porterà – entro il 30 settembre 2011 – alla gara per le frequenze per le telecomunicazioni mobili che potrebbe portare, nelle casse dello Stato, 3,1 miliardi di euro, Bessada, afferma che l’asta per le frequenze «è prematura per le necessità del mercato italiano». «Per i prossimi tre anni – ha sottolineato Bessada – possiamo stare senza nuove frequenze. Le frequenze servono nel lungo termine: certamente sono utili gli 800 Mhz per fornire servizi migliori e più veloci alla clientela, quindi serviranno, ma non nel breve termine».
Per gli operatori di telecomunicazioni, infatti, le priorità sono altre: «regole chiare e un impegno sulle infrastrutture». Secondo Bessada la gara deve essere considerata nel complesso dei suoi elementi: «Il prezzo è solo uno di essi, poi ci sono la tempistica, la modalità di pagamento, la disponibilità delle frequenze».