La corsa ad ostacoli è iniziata. L’Authority per le comunicazioni ha trasmesso alla Gazzetta ufficiale la delibera con procedure e regole per la gara sulle frequenze tlc. Martedì si dovrebbe riunire il comitato dei ministri che ha il compito di approvare il bando di gara. Del comitato fanno parte Giulio Tremonti (Economia), Paolo Romani (Sviluppo economico), Ignazio La Russa (Difesa) mentre Corrado Calabrò (presidente Agcom) parteciperà come invitato. Il comitato inizierà a lavorare stilando un calendario, valutando gli atti, affidando i compiti agli uffici e nominando un advisor incaricato di seguire la gara.
Il Tesoro ha chiesto e ottenuto un’accelerazione dell’iter perché la legge di stabilità prevede che gli introiti dell’assegnazione siano versati all’entrata del bilancio dello Stato entro il 30 settembre 2011. Pena nuovi tagli lineari ai ministeri. Ma non è tutto così semplice e bisogna fare i conti con le tv locali. Tra quelle in palio, infatti, le frequenze più pregiate, a 800 megahertz, sono ancora occupate dalle emittenti che non sembrano per niente orientale a mollarle accontentandosi dei 240 milioni (o comunque il 10% dell’incasso) che la legge di stabilità ha fissato come indennizzo.
Gli operatori telefonici investiranno senza certezza sui tempi di acquisizione effettiva delle frequenze? Hanno già fatto capire di non gradire una soluzione che li costringerebbe ad anticipare investimenti non previsti a budget per il 2011. C’è chi si spinge perfino a ipotizzare una clamorosa rinuncia in blocco alla gara che a quel punto andrebbe deserta. Più logico, forse, pensare che i gestori non potranno rinunciare a cuor leggero a frequenze preziose per alleggerire la rete sovraccaricata dall’internet mobile e per lanciare i servizi basati sulla nuova tecnologia Lte.
Tra le opzioni in campo per sciogliere il rebus c’è un intervento nella manovra estiva allo studio del Tesoro. Oppure più semplicemente le compagnie telefoniche dovranno valutare con attenzione quanto il bando di gara, sulla base della delibera Agcom, prevederà per la rateizzazione, anche parziale. La formula potrebbe essere la rateizzazione dell’importo con fideiussione a prima escussione e per lo Stato a quel punto sarebbe possibile anche un’operazione di cartolarizzazione per rispettare i tempi scanditi dalla legge di stabilità.
Solo ipotesi tecniche per ora, di certo il comitato dei ministri che si riunirà all’inizio della prossima settimana non è atteso da un compito facile. La scaletta al momento prevede di arrivare entro giugno alla pubblicazione del bando e del disciplinare a opera del comitato dei ministri. Scatterebbero a quel punto 45 giorni per presentare le manifestazioni di interesse con relativa documentazione. Il comitato valuterà le domande e fisserà la data per la presentazione delle offerte ‘in busta chiusa’. (Il Sole 24 Ore)
Home
Giurisprudenza ACCELERA L’ASTA SULLE FREQUENZE. MARTEDÌ SI RIUNISCE IL COMITATO DEI MINISTRI. ENTRO...