Una notizia che ha del singolare ma che in parte rispecchia l’atmosfera non serena inaugurata dalla recente e non ancora chiusa vicenda di Play Station Network della Sony (un danno che ha interessato circa 100milioni di utenti nel mondo con account e numeri di carte di credito disperse).
Se il social gaming online made in Giappone sferra duri attacchi agli aggiratori dei propri sistemi di sicurezza, Microsoft opta per una linea più morbida, decidendo di assoldarne uno di soli 14 anni. Un adolescente di Dublino che è stato in grado di intromettersi nella piattaforma di XBox Life e di diffondere a tutti i giocatori di Call of Duty: Modern Warfare 2 un falso allarme di pishing. Un’impresa che deve aver affascinato il colosso Usa, tanto da investire parte delle proprie risorse sulle sue doti informatiche mettendole a servizio di scopi un po’ più legali e, perché no, limitando i potenziali danni futuri. Un po’ come se una banca decidesse di assumere i rapinatori più all’avanguardia per potenziare i propri sistemi di sicurezza. Solo che in questo caso si tratta di un poco più che bambino. Forse è stato l’imbarazzo seguito alla scopertura dei dati sensibili di alcuni utenti di XBox Life ad indurre il manager generale della divisione irlandese di Microsoft, Paul Rellis, a dare la singolare notizia. Una decisione che se da un lato attesta una visione aperta tutt’altro che incline al pregiudizio da parte dell’azienda, dall’altro, però, potrebbe non tranquillizzare del tutto gli utenti. Soprattutto se una grande corporation dimostra di essere preoccupata a tal punto della privacy dei propri clienti, da esser costretta a scendere a patti con il “diavolo” di turno.
Manuela Avino