L’ organo consultivo che assiste la Commissione Europea per lo sviluppo di “Politica dello spettro radio” ha indicato il 2015 come data ultima di utilizzo televisivo della banda 800 Mhz.
In merito al Piano Nazionale italiano delle frequenze non devono essere assegnate alle tv locali le frequenze della banda 800 MHz nelle “white area”, ovvero le fette di territorio rese inutilizzabili, per alcune frequenze, dallo schema di “ri-uso” (per ciascuna frequenza vengono alternate aree di uso e non-uso evitando in questo modo interferenze in bacini di utilizzo adiacenti), allo scopo di garantire la realizzazione di almeno 13 multiplex per area tecnica: le frequenze nelle “white area” generano coperture tv limitate mentre sono più “fisiologicamente” adatte ai servizi di telefonia mobile. Le tv avranno la possibilità di moltiplicare per 3 il numero di programmi pur risparmiando frequenze: gli altri 3 multiplex (con il digitale la moltiplicazione è di 1 a 6) potranno essere liberati e monetizzati: la rinuncia al “fattore 6” sarà finanziata dai ricavi dell’asta. Oltretutto, il futuro passaggio al Dvb-T2 (la Gran Bretagna lo adotterà entro il prossimo anno) porteranno a più di 20 i programmi irradiabili su un singolo multiplex.
Ma andiamo per ordine.
Nel novembre del 2007 la CE ha trasmesso al Parlamento europeo e del Consiglio del
l’Unione europea la sua comunicazione
su “Trarre il massimo beneficio del digitale
dividendo in Europa: un approccio comune all’uso dello spettro liberato dal
passaggio al digitale “. Successivamente, in data 6 giugno 2008 il Consiglio ha risposto con la sua
Conclusione
che, tra l’altro, ha riconosciuto i potenziali benefici di un approccio coordinato dell’UE
sull’assegnazione del dividendo digitale per comunicazioni elettroniche
tenendo conto del principio
di sussidiarietà e di obiettivi di interesse generale dell’Unione europea e degli Stati membri,
come la diversità culturale e il pluralismo dei media, nonché delle singole situazioni nazionali
e ora i piani per il passaggio.
Il Consiglio ha concluso invitando gli Stati membri a contribuire alla definizione di obiettivi condivisi
e di lavorare insieme per identificare la parte pertinente della banda UHF
che potrebbe essere resa disponibile.
Il 14 Febbraio 2007 la questione del dividendo esterno viene riassunta nel documento RSPG07-161 che viene accolto all’unanimità dall’UE e imposto a tutti gli stati membri.
Tra il 2008 e il 2009 attraverso successivi studi,
la Commissione ha cercato di individuare le conseguenze sociali ed economiche del potenziale
uso che può essere fatto del dividendo digitale
. Questa analisi ha coinvolto anche
approfondite consultazioni con gli Stati membri e con tutte le principali parti interessate. Uno dei maggiori risultati conseguiti è stato quello
di dimostrare che l’opzione di
utilizzo della sub-banda 790-862MHz potrebbe comportare considerevoli vantaggi economici
per i nuovi mezzi di comunicazione a bassa potenza
quali i servizi wireless a banda larga. Lo studio della Commissione ha concluso che un adeguato
coordinamento di questa banda a livello europeo, unita ad una domanda comune di
neutralità tecnologica e dei servizi, potrebbe generare il valore di mercato
tra i 17 e 44 miliardi di EUR.
Lo studio della Commissione UE ha affrontato anche aspetti diversi del dividendo digitale, come
l’importanza di completare lo switch-off in Europa entro il 2012 ed il
livello potenziale di sinergie tra gli Stati membri al fine di accelerare l’introduzione di
nuove tecnologie (LTE) per migliorare l’efficienza dello spettro delle reti di radiodiffusione.
Un quadro comune per la banda 800 MHz,
può essere costituito da due
fattori:
• lo sviluppo degli elementi tecnici che possono essere utilizzati dai paesi europei
per la banda a 800 MHz
• incoraggiare gli Stati membri a rendere la banda a 800 MHz a disposizione, dove
caso, in conformità con gli elementi tecnici e
incoraggiare gli Stati membri ad avviare accordi di cooperazione entro il 2015. Data ultima per l’utilizzo radiotelevisivo della banda.
Le tv locali in un modo o nell’altro dovranno giocoforza “cedere”. Il Governo ha in mano una “scala reale” servita.
Giuseppe Liucci