DL OMNIBUS ALLA CAMERA/ ANCHE SKY TRA I SOGGETTI CHE NON POTRANNO ENTRARE NELLA PROPRIETÀ DI QUOTIDIANI

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Stamattina, in Aula alla Camera, inizia la discussione delle linee generali del ddl di conversione del cosiddetto decreto omnibus (34/2011) recante disposizioni urgenti in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione e di razionalizzazione dello spettro radioelettrico (C. 4307).
L’articolo 3 del decreto in oggetto modifica l’articolo 43, comma 12, del testo unico dei servizi di media audiovisivi, e proroga al 31 dicembre 2012 il divieto per i soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale di acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani. Il provvedimento impedisce, fino alla fine del prossimo anno, di «acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani», esclusi quelli diffusi esclusivamente in modalità elettronica, ai «soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale su qualsiasi piattaforma» che superino l’8% dei ricavi del Sic, il Sistema integrato delle comunicazioni. È l’identikit di Rai e Mediaset (già contemplate dal testo unico), ma anche di Sky Italia: i tre big della tv italiana detengono infatti rispettivamente l’11.80%, l’11.40% e l’11.32% del Sic (in base alla valutazione più recente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e relativa al 2009). Nella versione del Testo unico, lo stop agli incroci riguardava invece chi avesse «più di una rete» tv: una formulazione modificata anche in linea con l’evoluzione tecnologica. Lo stop agli incroci con la stampa – secondo il decreto – coinvolge anche chi controlla più del 40% del mercato delle tlc, e dunque Telecom. Resta confermato che il divieto si applica anche alle imprese controllate, controllanti o collegate (ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile).
Antonietta Gallo

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