Dopo Apple e Google, anche Microsoft è stata accusata di raccogliere i dati personali degli utenti attraverso gli smartphone con sistema operativo Windows Phone 7.
In particolare, verrebbe tracciata la posizione fisica degli utenti, inviando ai server dell’azienda alcune informazioni che, nonostante la ridotta quota di mercato di WP7, potrebbero comunque rappresentare un serio pericolo per la privacy.
Google ha dichiarato che i dati conservati sono pochi, mentre Steve Jobs in persona ha negato di tracciare gli spostamenti delle persone. Microsoft non ha specificato per quanto tempo i dati vengono conservati, né la frequenza dell’invio dei dati su Internet, ma ha solo ammesso che la cronologia delle locazioni non viene memorizzata sul terminale.
Secondo Cnet, Microsoft ha realizzato un database che conserva la posizione geografica delle torri radio e degli access point WiFi, in modo da permettere una più rapida individuazione della posizione del cellulare e quindi un minore consumo della batteria rispetto all’uso del solo GPS.
In particolare, Windows Phone 7 trasmette il MAC address dell’access point, la forza del segnale, un device ID generato casualmente e, se il GPS è attivo, la posizione, la direzione e la velocità degli spostamenti. Ciò si verifica solo se l’utente o l’applicazione effettuano una richiesta per informazioni sulla posizione.
Non è chiaro però come siano gestiti tutti questi dati che potrebbero essere utilizzati da eventuali malintenzionati o semplicemente dalla polizia durante un’attività investigativa.
Massimo De Bellis