NET NEUTRALITY / IN VISTA DELL’APPROVAZIONE DEL PACCHETTO TELECOM L’UE ANNUNCIA UN’INCHIESTA SUL TRAFFIC MANAGEMENT

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L’entrata in vigore prevista per il 25 maggio delle nuove regole sulla trasparenza delle strategie adottate dalle Tlc per la gestione del traffico sulla Rete, attira l’attenzione dei regolatori europei.
In queste ore a Brussels ci sarà l’annuncio ufficiale dell’apertura dell’indagine, nel corso della press conference tenuta dal commissario Ue per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes. Il perché di tanta premura è facilmente intuibile: la riforma delle telecomunicazioni avviata a livello europeo nel 2007 dovrà essere recepita entro il 30 giugno di quest’anno dai 27 Stati Membri. Una delle novità più importanti introdotta dal pacchetto Telecom riguarda la restrizione, da parte dei provider di Rete, dell’accesso a determinati servizi o applicazioni, informandone adeguatamente e tempestivamente gli utenti ed adducendo semplici ragioni tecniche (come ad esempio l’eventualità che tali servizi limitino eccessivamente la banda disponibile per gli altri operatori). Tali misure dovranno però essere adottate nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone, e dovranno comunque dimostrarsi “adeguate, proporzionali e necessarie”.
È per salvaguardare il diritto ad essere informati dei consumatori che l’Ue intende riscontrare l’esistenza o meno di una corretta amministrazione delle tecniche di gestione del traffico dati messe in campo dagli internet provider (e dalle compagnie telefoniche) onde prevenire la congestione delle reti mobili e garantire vantaggi di efficienza. Si intende scongiurare cioè un possibile abuso di certi strumenti che sarebbero in grado di incidere sull’attuale realtà di interazione tra i diversi player del settore, bloccando o rallentando il regolare flusso del traffico dati. Il tradizionale ecosistema della rete che dovrebbe ispirarsi ad un principio ideale di neutralità nell’ accesso e nella distribuzione dei servizi attraverso la banda larga (senza restrizioni arbitrarie sui dispositivi connessi e sul modo in cui essi operano), rischierebbe in pratica di venire stravolto.
Oggetto di interesse da parte dei regolatori europei è dunque la particolare evoluzione del mercato delle comunicazioni mobili che, allo stato attuale, consentirebbe agli Isp, attraverso il traffic management, di veicolare alcuni dei propri contenuti mediante servizi cd. “bandwidth hungry” (che richiedono un maggiore dispendio di risorse di rete) come il mobile P2P per il file sharing, a fronte del pagamento di un corrispettivo da parte dei fornitori di contenuti interessati. Gli operatori mobili secondo l’Ue sarebbero stati spesso colpevoli di aver impedito l’accesso ai servizi mobile VoIp (Voice over Ip) come Skype ritenuti concorrenti, ma non solo. L’indagine è in procinto di soffermarsi anche su alcune pratiche giudicate anticompetitive, attuate dagli operatori di rete fissa nei confronti di servizi video o televisivi rivali (come ad esempio il video streaming). L’obiettivo è quello di scongiurare eventuali forme di discriminazione con evidenti effetti anticoncorrenziali che andrebbero a pregiudicare sia il lato dell’offerta (introduzione di squilibri tra i principali player del settore) sia il lato della domanda, restringendo la libertà di scelta dei consumatori, ma soprattutto il loro effettivo grado di consapevolezza.
Pur riconoscendo la priorità di un controllo sul crescente traffico alimentato da servizi che richiedono sempre più banda (il popolare YouTube o le web tv ne sono un esempio), il commissario europeo Neelie Kroes ribadisce l’urgenza di ottenere, da parte degli operatori Tlc fissi e mobili, una promessa di corretta gestione del traffic management. L’impegno deve essere mantenuto nei confronti dei consumatori-utenti, divulgando informazioni commerciali coerenti non solo con quanto dichiarato nei contratti di fornitura dei sevizi erogati ma anche con un tempestivo aggiornamento su eventuali blocchi o rallentamenti imposti alle linee.
Più trasparenza dunque per un più corretto svolgimento delle procedure di mercato sembrerebbe lo slogan della nuova mission europea in tema di net neutrality o più in generale di net freedom, l’identità aperta e libera della Rete.
Manuela Avino

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