Una nuova accusa di comportamento anticoncorrenziale nel mercato della ricerca internet sta per abbattersi su Google da parte del motore di ricerca francese eJustice. Il dossier sarà depositato oggi alla Commissione europea, già impegnata su un’inchiesta relativa alle presunte pratiche poco leali della società di Mountain View, e l’accusa riguarderebbe non solo il fatto che Google avrebbe manipolato i risultati di ricerca, ma anche il fatto che eJustice sarebbe stata costretta ad abbandonare le proprie tecnologie in favore di quelle del concorrente.
L’indagine Ue è stata aperta lo scorso anno dopo la denuncia di alcune web company secondo cui i loro servizi sarebbero stati penalizzati nei risultati di ricerca a pagamento e gratuiti in favore dei servizi della stessa Google. L’esecutivo, in particolare, sta indagando per appurare se Google abbia veramente abusato della propria posizione dominante nel campo delle ricerche su internet facendo scivolare in basso nei risultati di ricerca i servizi dei concorrenti, come ad esempio alcuni siti di comparazione dei prezzi (noti anche come servizi di ricerca verticali) concedendo, invece, un “piazzamento privilegiato” ai propri.
Massimo De Bellis