Ieri, l’Aula del Senato, con 158 voti favorevoli, 136 contrari e 4 astenuti, ha approvato, in prima lettura, il cosiddetto decreto milleproroghe (n. 2518) confermando la fiducia al maxiemendamento presentato dal governativo (emendamento n. 1900). Il testo passerà alla Camera martedì prossimo, 22 febbraio, con la discussione generale. Il decreto, pena la sua decadenza, deve essere approvato in via definitiva entro il 27 febbraio. Vista la ristrettezza dei tempi, anche alla Camera si ipotizza il ricorso al voto di fiducia.
Nel testo del Governo è stato inserito anche l’emendamento approvato dalle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali che reintegra, seppur parzialmente, i 50 milioni tagliati (art. 3, comma 1, lettera b, decreto-legge 225/2010) dal precedente stanziamento della legge di stabilità (art. 1, comma 58, legge 220/2010). Vengono così destinati 30 mln al fondo editoria e 15 mln alle radio e tv locali.
Tra le altre novità, viene autorizzata la spesa di 30 milioni di euro per il 2011 per rifinanziare il Fondo per il passaggio al digitale, soldi che saranno presi dalle risorse finalizzate ad interventi per la banda larga. Viene prorogato fino al 31 dicembre 2012 il divieto di incroci tra settore della stampa e settore della televisione. Si cambiano, inoltre, le norme attualmente in vigore che stabiliscono che chi ha più di una rete televisiva non può comprare un quotidiano e si sostituiscono con un meccanismo che calcola i ricavi del sistema integrato delle comunicazioni o i ricavi del settore delle comunicazioni elettroniche. Per il Pd, in questo modo, si apre la strada all’acquisto del Corriere della Sera da parte di Mediaset.
Antonietta Gallo