CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME, NO A CANCELLAZIONE TERZA EDIZIONE TGR

0
514

“L’iniziativa dei vertici aziendali della Rai, pur rientrando nell’ambito dell’autonomia aziendale, di cancellare la terza edizione dei telegiornali regionali, rappresenta un significativo ridimensionamento dell’informazione giornalistica dedicata ai territori, alle Regioni e alle autonomie locali”, è quanto si legge in un ordine del giorno approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, su proposta del presidente Vasco Errani. Un ridimensionamento – continua il documento – che non “può essere controbilanciato dall’aumento degli spazi d’informazione previsti per la fascia della mattina, né può essere rapportato allo sviluppo della piattaforma digitale”.
La Conferenza delle Regioni “ritiene che la valorizzazione dell’informazione giornalistica dedicata alle comunità regionali e locali sia un caposaldo del servizio pubblico radiotelevisivo per garantire il diritto all’informazione dei cittadini e il pluralismo istituzionale che trova il più alto riconoscimento nell’articolo 114 della Costituzione”.
La Conferenza delle Regioni “considera paradossale che tale ridimensionamento avvenga in un momento in cui le Regioni e gli Enti Locali sono al centro di un processo riformatore che li ha visti protagonisti nel corso delle ultime legislature. Oggi Regioni, Comuni e Province sono investiti di competenze che, nel momento in cui sono tradotte in atti legislativi ed amministrativi, hanno un’indubbia rilevanza nella vita dei cittadini”.
Nel documento si sottolinea, inoltre, “che la decisione presa dai vertici della Rai è stata unilaterale e che non si è cercato, fino ad oggi, un raccordo con le Istituzioni regionali” e si “esprime solidarietà ai giornalisti Rai oggi scesi in sciopero per difendere un lavoro ed un impegno che ha per altro avuto importanti riscontri in merito di audience”. La Conferenza delle Regioni “chiede al Governo se sia stato coinvolto o interessato rispetto alla decisione assunta dalla Rai e se ritenga opportuna la convocazione di una audizione dei vertici Rai in sede di Conferenza Stato-Regioni”.
Le Regioni intendono “investire subito della questione l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni affinché verifichi se la decisione assunta dalla Rai non corrisponda ad un peggioramento della qualità dei servizi e affinché verifichi se non siano venuti in qualche modo meno i compiti stabiliti dal contratto di servizio della Rai”. Infine rivolge un appello alla Commissione vigilanza Rai affinché ponga “il tema all’ordine del giorno, dichiarandosi fin d’ora disponibile ad esporre le proprie ragioni nel corso di una audizione che eventualmente la Commissione stessa vorrà decidere di convocare”.
Antonietta Gallo

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome