Il quotidiano della Cisl, ”Conquiste del Lavoro” sarà regolarmente distribuito domani a tutti gli abbonati. In un comunicato che apparirà domani in prima pagina, i redattori del quotidiano spiegano le ragioni della loro decisione. ”Oggi, nel giorno dello sciopero proclamato dalla FNSI, la Redazione di Conquiste del Lavoro ha deciso – scrivono i giornalisti – di far uscire comunque il giornale.
Pur esprimendo solidarietà ai colleghi che protestano per un provvedimento che oggettivamente limita la libertà di cronaca e rispetto al quale auspichiamo significative correzioni nella direzione indicata dal Capo dello Stato, riteniamo che i maggiori problemi del settore risiedano:
1) Nella preoccupante prospettiva di esaurimento del finanziamento pubblico all’editoria che mette a rischio anche la stessa sopravvivenza di centinaia di piccole realtà editoriali che assicurano l’esercizio del pluralismo informativo e della libertà di stampa così come sancito dalla Costituzione;
2) Nel taglio delle agevolazioni postali per le spedizioni di prodotti editoriali che penalizzano, in particolare, i giornali distribuiti in abbonamento;
3) Nella mancanza di editori puri e nella concentrazione progressiva delle risorse in pochi grandi gruppi editoriali che, di fatto, comprimono gli spazi di espressione autonoma e tendono a schiacciare posizione terze che concorrono a formare in giudizio critico nel cittadino-lettore;
4) Nella caduta del fatturato pubblicitario che si è tradotta in pesanti ristrutturazioni che hanno comportato la contrazione allarmante dei livelli occupazionali;
5) Nella precarizzazione di una professione giornalistica sempre più sottopagata e sottoposta al ricatto degli editori.
In questo delicato contesto, vanno altresì ricordati alcuni impegni disattesi da parte dell’attuale Governo a partire dalla mancata riforma della Legge sull’editoria, dalla mancata convocazione degli Stati Generali del settore e dalla mancata convocazione di un tavolo sulle prospettive della professione giornalistica rispetto all’influenza delle nuove tecnologie e all’avvento dei nuovi media”.
”Per questi motivi, – concludono i giornalisti di ‘Conquiste del lavoro’ – ci pare paradossale che, dai tempi della difficile vertenza contrattuale, la prima azione di sciopero proclamata dalla FNSI si sia concentrata su un nodo rilevante ma circoscritto e non rappresentativo di tutti i problemi del comparto per ciò che attiene al diritto ad essere informati, al pluralismo e alla libertà di stampa.
Come qualcuno ha detto a proposito dell’accordo Fiat su Pomigliano, che per difendere i diritti dei lavoratori occorre innanzitutto che il lavoro ci sia, da parte nostra riteniamo che per difendere la libertà di stampa occorre innanzitutto che stampa libera ci sia”.