Nella giornata di ieri, l’USPI e l’FNSI hanno sottoscritto un accordo riguardante il lavoro giornalistico dipendente e le collaborazioni giornalistiche nei periodici locali e no-profit iscritti all’USPI.
Con l’accordo vengono disciplinate due figure di lavoratore dipendente: il collaboratore redazionale (giornalista pubblicista o professionista dipendente senza vincolo di orario e di prestazione quotidiana, ma tenuto ad ogni attività richiesta dalle esigenze di formazione e informazione dal periodico) e il pubblicista (giornalista che presta la propria opera in regime di lavoro dipendente per un minimo di 18 ed un massimo di 24 ore settimanali). Per entrambe le figure sono previste norme specifiche di tutela del rapporto di lavoro e un regime di scatti di anzianità nella misura max di 7 scatti biennali del 3% del minimo tabellare.
Per quanto riguarda il lavoro autonomo, vengono disciplinate le figure dei giornalisti co.co.co. e dei giornalisti che svolgono collaborazioni professionali. Vengono formalizzate le linee riguardanti il contratto scritto di collaborazione coordinata e continuativa e vengono fissati tariffari indicativi che dovranno essere tenuti in considerazione nella pattuizione del compenso delle figure di lavoro autonomo.
L’articolo 13 dell’accordo prevede la costituzione di: una Commissione paritetica USPI-FNSI (con il compito di monitorare e gestire l’andamento dell’applicazione dell’accordo), un Collegio di Conciliazione per le controversie di applicazione del lavoro autonomo, un Comitato di Coordinamento USPI-FNSI-INPGI con il compito di gestire l’Accordo dal punto di vista contributivo.
E’ previsto, infine, che le parti, entro 6 mesi dall’entrata in vigore dell’accordo si impegnino a concordare rapporti di lavoro giornalistico a tempo pieno nelle testate d’informazione locale a periodicità settimanale o plurisettimanale, anche con riferimento a specifiche aree territoriali.
L’Accordo dura 2 anni, dal 1° aprile 2010 al 31 marzo 2012 e si intenderà rinnovato se non disdetto da una delle parti almeno 4 mesi prima della scadenza.
Antonietta Gallo