”Giornalisti ancora in frontiera, oggi, per sostenere il ripristino dei fondi all’editoria, per impedire la morte ‘per decreto’ di alcune decine di giornali e la cancellazione di qualche migliaio di posti di lavoro. Iniziativa pubblica – comunica una nota della Fnsi – perché il Senato accolga le istanze, anche quelle che arrivano in maniera bipartisan dalle forze politiche, per evitare indiscriminati tagli di risorse.
Dalla Commissione Affari Costituzionali, il Senato ha avuto un’indicazione chiara. I contributi all’editoria per i giornali di partito, per le cooperative e per le testate no profit non possono essere cancellati con un colpo di spugna da un giorno all’altro e vanno ripristinati avviando nel contempo un processo di riforma con indirizzi e tempi certi.
Nel decreto milleproroghe, che l’aula di Palazzo Madama sarà chiamata a votare oggi, l’ordine del giorno bipartisan della Commissione Affari Costituzionali non può che trovare una coerente accoglienza. In caso contrario si infliggerebbe un colpo mortale all’editoria di idee, all’occupazione fatta da giornalisti, impiegati e poligrafici che, operando in realtà non commerciali, già soffrono condizioni di svantaggio ripagate solo dalla consapevolezza di poter essere soggetti reali del pluralismo di cui ha bisogno tutto il Paese”.