E’ un parere unitario quello delle opposizioni alla Camera e al Senato, e contrario al decreto Romani che recepisce la direttiva Ue sulla Tv senza frontiere.
Il parere, firmato per il Pd da Paolo Gentiloni, Michele Meta e altri deputati, porta anche le firme David Favia (Idv), Enzo Carra e Roberto Rao (Udc). Il parere chiede lo stralcio delle norme su Internet e di lasciare invariate quelle esistenti sulle quote di produzione e investimento nelle opere comunitarie e sui diritti residuali.
La maggioranza, intanto, è al lavoro sul testo del proprio parere, che sarà favorevole al decreto ma con diverse condizioni. Partendo dalla disponibilità del Governo, si chiederà di precisare meglio le disposizioni su internet (soprattutto sulla responsabilità editoriale per i siti con video on demand, e sulla autorizzazione amministrativa) e, con ogni probabilità, di lasciare invariate le norme sulle quote di produzione (10% per i privati, 20% per la Rai) e di investimento (10% dei ricavi per i privati, 15% per la Rai, queste ultime previste anche nel contratto di servizio).
Da vedere le richieste sui diritti residuali, dopo che ieri il vice ministro Romani si era detto disponibile ad un passo indietro (ora la materia è oggetto di un regolamento Agcom), ma con modalità da definire.