Per aprire una rivendita di giornali e periodici basterà presentare al comune una dichiarazione di inizio attività (dia). Sta finalmente per arrivare anche in Italia la liberalizzazione nel mercato della diffusione della stampa quotidiana e periodica, attesa da anni e richiesta a più riprese dall’Autorità Antitrust. La riforma del settore è contenuta nell’articolo 71 dello schema di decreto legislativo che recepisce la cosiddetta direttiva servizi ed è attualmente in discussione presso le commissioni di Camera e Senato.
Attualmente, il decreto legislativo 170 del 2001 stabilisce che i comuni si dotino di piani di localizzazione di edicole e giornalai potendo aprire nuovi punti vendita solo dopo aver ottenuto dal comune stesso un’autorizzazione. Autorizzazione che viene concessa sulla base del piano e di alcuni requisiti: densità della popolazione, caratteristiche urbanistiche e sociali delle zone, entità delle vendite di quotidiani e periodici negli ultimi due anni, condizioni di accesso ed esistenza di altri punti vendita.
La riforma va nella direzione indicata fin dal 2004 e ribadita a ottobre dello scorso anno dall’Antitrust, che aveva anche richiesto una più stringente applicazione del principio di parità di trattamento tra le testate, messo a dura prova da tutti gli inserti e i gadget allegati ai giornali che affollano le edicole e rendono difficoltoso il lancio di nuove iniziative editoriali.