Rai e precariato, le preoccupazioni Fnsi: “Segnali inquietanti”

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La Fnsi è preoccupata per il futuro della Rai. Lo ha detto, al congresso Usigrai, la segretaria generale Alessandra Costante. Le parole dell’esponente sindacale si inseriscono all’interno della polemica che si vive, ormai da mesi, a viale Mazzini: “Sono preoccupata per la Rai. Perché vedo anche in questa azienda i segni di perdizione che stanno peggiorando l’informazione fuori dalla Rai, a cominciare dal precariato che aumenta. Nei giornali i prepensionamenti hanno buttato fuori dalle redazioni i lavoratori dipendenti per far lavorare sempre di più i precari. Fuori dalla Rai non abbiamo colto per tempo i segnali. E quando sento parlare di precariato anche in Rai mi preoccupo moltissimo”. A questo proposito, Costante ha aggiunto: “Un fenomeno, quello del precariato ormai conclamato anche in Rai, che provoca anche se involontariamente dumping contrattuale perché, se è vero che in Rai si deve accedere per concorso, è vero anche che giornalisti senza diritti fanno gola ad un’azienda che non è più florida. È una riflessione che dobbiamo portare avanti insieme, soprattutto ora che l’unità sindacale è stata ferita e in azienda si muove una sigla firmataria di un contratto al ribasso. Se l’azienda riuscisse ad abbassare il costo del lavoro applicando un contratto ‘altro’ risparmierebbe moltissimo. E noi questo dobbiamo impedirlo. Non possiamo avere incertezze nella tutela dei diritti dei colleghi”. Infine la questione legata al rinnovo del contratto. Per Costante si tratta di “una sfida complicata” che però va combattuta perché “la libertà dell’informazione passa da un contratto di lavoro che mantenga tutele forti per i giornalisti. Dobbiamo firmare un contratto che recuperi i tempi di vita e rimetta soldi nelle tasche dei colleghi. Ma non è sufficiente la firma, perché poi un contratto va fatto rispettare. L’obiettivo è quello di portare diritti a chi non ne ha”.

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