Stangata Ue a Meta: Mark Zuckerberg dovrà pagare 800 milioni, per la precisione sono 797, per Marketplace e le pratiche commerciali sleali messe in campo grazie alla triangolazione con Facebook. L’Antitrust Ue ha rilevato come condotta commerciale sleale l’idea di unire la piattaforma di annunci al nome e al social Facebook: è scorretto imporre la sovrapposizione di Marketplace a Facebook in modo tale che gli utenti ne rimangono esposti che lo vogliano oppure no. Questo è stato definito dalla Commissione come un vantaggio distributivo incolmabile da parte dei concorrenti. Meta inoltre avrebbe imposto “in modo unilaterale” condizioni commerciali ingiuste ad altri fornitori di servizi di annunci economici online che fanno pubblicità sulle piattaforme di Meta, in particolare su Facebook e Instagram. In mezzo, come al solito, la questione dei dati e il loro utilizzo “a esclusivo vantaggio del Marketplace di Facebook”. Insomma è sempre la solita solfa. È sempre la stessa cosa. È sempre l’identica questione quando i fatti riguardano gli Over the Top. Le major digitali hanno conquistato con difficoltà e fortuna una posizione monopolistica e fanno di tutto per sfruttarla, difenderla, monetizzarla, capitalizzarla, stroncando sul nascere ogni iniziativa potenzialmente concorrenziale. Così possono contare i soldi in fantastiliardi, sfidare le istituzioni e i principi alla base delle leggi locali nei singoli Stati. È sempre la stessa questione. Chissà se anche stavolta il signor Zuckerberg lascerà credere al mondo di essere pronto a oscurare Facebook, Instagram e le altre piattaforme di Meta nel Vecchio Continente. Una volta ci ha provato. Un confronto muscolare per far capire chi è più forte. È finita male, con gli azionisti in fuga e il valore dei titoli, sul mercato americano, in caduta libera. Forse anche gli Over the top hanno un punto debole.