Così parlò Barbara Floridia, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai: “È fondamentale che chi occupa ruoli di rilievo nel servizio pubblico mostri un alto senso di responsabilità e coerenza con i valori su cui si fonda la nostra democrazia e la nostra storia condivisa”. Sembra passato un secolo da quando Vito Crimi, e il M5s con lui, sognavano la fine dei giornali e si beavano di riferire agli italiani di informarsi su Telegram: “Esprimersi pubblicamente inneggiando alle pagine più buie della storia italiana come il fascismo, in qualunque momento sia stato fatto contrasta con i valori che devono guidare il Servizio Pubblico, che ha il compito di rappresentare tutti i cittadini, rispettando i principi di imparzialità e rispetto per la Costituzione. Su questo non può esserci alcuna ambiguità”, ha detto Floridia durante la discussione sul rapporto 24 del Media Pluralism Monitor a Roma, presso la sede italiana del Parlamento europeo. “La libertà di stampa è una delle principali missioni del Servizio Pubblico. Per questo nel corso degli Stati Generali che si terranno i prossimi 6 e 7 novembre in Senato, ci sarà un focus molto importante su questo tema con ospiti d’eccezione in entrambe le giornate, tra cui alcuni direttori dei principali giornali italiani, giornalisti televisivi e rappresentanti delle principali associazioni di categoria che si occupano del tema”, ha rimarcato Floridia. Che ha aggiunto: “È un aspetto su cui bisogna tenere sempre alta la guardia, garantendo i giornalisti da ogni ingerenza della politica e del governo di turno. Su questo fronte sono fiera ad esempio che la tutela del giornalismo di inchiesta sia stata confermata nel contratto di servizio della Rai. Oggi più che mai la funzione del giornalismo libero è preziosa e fondamentale per la nostra democrazia”.