Fioccano licenziamenti alla Gazzetta del Mezzogiorno

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Fioccano licenziamenti alla Gazzetta del Mezzogiorno, il sindacato insorge e “chiama” il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini. I fatti: Edime, la società editrice della storica e prestigiosa testata pugliese, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo che interesserà 29 giornalisti e 23 poligrafici: più di cinquanta persone, per la precisione 52, rischiano il posto di lavoro. La decisione non sarebbe arrivata all’esito di una contrattazione ma presa direttamente dall’azienda e comunicata alle parti sociali con una semplice mail, inviata mercoledì scorso. Un “invio” simbolico poiché arriva proprio prima della riunione del tavolo indetto presso la Regione Puglia per trovare soluzioni all’ormai inveterata crisi che riguarda il quotidiano.

Dunque, sarà tempo di licenziamenti alla Gazzetta del Mezzogiorno. Ma l’Assostampa di Puglia e Basilicata, insieme alla Federazione nazionale della stampa, deplora l’iniziativa dell’editore e annuncia battaglia. La presa di posizione, dura, del sindacato è arrivato per il tramite di una nota stampa: “La proprietà ha deciso di continuare unilateralmente sulla strada dei licenziamenti, dopo che un anno fa furono scongiurati grazie proprio all’impegno del sindacato che firmò un accordo sulla cassa integrazione per una parte della redazione”, si legge nel documento. E non basta: “Come sindacato – incalzano – riteniamo inaccettabile questo comportamento da parte dell’azienda che ha di fatto cancellato l’utilità del tavolo regionale, infischiandosene quindi della disponibilità al confronto offerta dalle Regioni (erano presenti anche i rappresentanti della Basilicata) e dal sindacato”. Quindi l’appello a Barachini: “Ricordiamo inoltre che Edime riceve robusti contributi pubblici per sostenere la propria attività e che quindi prima di mettere in atto azioni così traumatiche dovrebbe cercare soluzioni alternative: cosa ne pensa il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini?”.

Ecco, il sindacato è disposto a portare la vicenda a Roma: “Non ci si sottrarrà al confronto ai tavoli aziendali e istituzionali, rimarcando le mancanze dell’azienda, in particolare di un piano di rilancio vero per un quotidiano radicato in regioni importanti come Puglia e Basilicata, e chiede il ritiro immediato dei licenziamenti, perché non si tratta sotto minaccia”. Anche il comitato di redazione è infuriato: “Tenuto conto del lavoro congiunto tra il Cdr, le Assostampa e la Fnsi che solo un anno fa ha consentito di evitare scelte drammatiche con un accordo sottoscritto da tutte le parti, tra cui Edime e il ministero del Lavoro: si torni ai tavoli di concertazione in continuità con il lavoro congiunto nel 2023 che ha consentito di sventare ben 46 licenziamenti. L’alternativa è lasciare nel dramma sociale e reddituale 29 giornalisti con le loro famiglie”.

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