“Sionisti d’Italia”, i giornalisti e le nuove liste di proscrizione

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Le liste dei “sionisti d’Italia” fanno imbestialire la politica e i giornalisti. Un’estate, questa, che non passa. E in cui si assiste all’ennesimo attacco nei confronti della libertà di stampa e di espressione. Che arriva, stavolta, da una formazione di estrema sinistra che si fa chiamare nuovo partito comunista. Nel lungo elenco redatto e pubblicato in rete in “risposta” alla “campagna mediatica” contro chef Rubio che aveva esortato i giornalisti a stare molto attenti, attirando su di sé le ire di tutti, ci sono decine e decine di giornalisti, imprenditori e non solo. Ci sono due dei più grandi editori italiani: John Elkann e Carlo De Benedetti, in una sorta di “continuità” (che non c’è in alcun modo né economica né di cultura editoriale) al gruppo Gedi. Ci sono giornalisti di destra e di sinistra, di centro, di ogni estrazione politica e culturale. Da Capezzone a Cazzullo, da Mentana a Del Debbio, da Parenzo a Magdi Allam. Ma il fatto che il “documento” sia stato pubblicato ha innescato una valanga di reazioni. Tra cui quella della Federazione nazionale della Stampa italiana che ha stigmatizzato l’iniziativa: “Come già nel caso di Chef Rubio, che a inizio agosto aveva puntato il dito contro i giornalisti, la Federazione nazionale della Stampa italiana rigetta ogni tentativo di aizzare l’opinione pubblica contro chi fa informazione. I giornalisti non sono nemici da colpire: si limitano a riportare le notizie, che possono piacere o non piacere”. Ma non è tutto: “È l’estate dei complotti, da destra e da sinistra. Speriamo che, passato il caldo, si possa parlare di informazione in maniera più seria. Nel frattempo – conclude il sindacato – la Fnsi resta ferma nel condannare ogni tentativo di imbavagliare l’informazione, da qualunque parte venga”. Parole durissime arrivano anche da Stampa Romana: “Liste di proscrizione, nomi e cognomi, anche di giornalisti, bollati come agenti sionisti in Italia: è il delirante comunicato, con un linguaggio che ci riporta ad anni bui del nostro paese, apparso sul sito del nuovo Partito Comunista Italiano. L’Associazione Stampa Romana condanna con fermezza questo grave attacco a colleghi, cittadini e associazioni colpevoli di manifestare liberamente il proprio pensiero”. “A loro – conclude il sindacato – va la piena solidarietà del sindacato dei giornalisti del Lazio. Un episodio grave, che conferma la necessità di un impegno forte e costante di chi fa informazione per raccontare il dramma di Gaza con onestà ed equilibrio, garantendo il pluralismo delle idee, bandendo il linguaggio dell’odio, che non deve trovare casse di risonanza”.

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